Si è tenuta giovedì 15 maggio l’ultima riunione di Consiglio di questa consiliatura, in un clima emotivamente molto sentito e partecipato da parte di tutti i colleghi presenti. Poco a poco, la trattazione ordinaria dei punti all’o.d.g., pur discussa nella sua interezza, è scivolata sullo sfondo, per lasciare spazio all’analisi ed anche alla soddisfazione per quanto realizzato. Un incontro intervallato da momenti di festeggiamento adombrati da malinconia, come spesso accade al termine di un’esperienza umana e professionale vissuta intensamente.
La Presidente Zaltieri, nel ripercorrere le fasi di lavoro, ha sottolineato quanto l’ingresso in Consiglio rappresenti inizialmente per tutti una sfida per la necessità di mettere a fuoco le molteplici dimensioni che connotano il funzionamento dell’Ordine dal punto di vista istituzionale, organizzativo e gestionale, dove il sapere e l’esperienza professionale ti supportano solo in parte, dovendo affrontare un insieme di cose sino a quel momento spesso quasi o del tutto sconosciute. Un periodo di rodaggio necessario per l’assunzione di un ruolo attivo e consapevole da parte di tutti i componenti del Consiglio, per orientarsi e trovare la propria “dimensione”. Fase rivolta anche alla costruzione di un’intesa quale presupposto essenziale per lavorare in modo coeso, su obiettivi comuni e condivisi.
Un cammino durato 4 anni, che, come ha sottolineato la Presidente, ha richiesto soprattutto alle quattro componenti dell’ufficio di Presidenza – Zaltieri, Ghezzi, Regondi e Bianchi – una dedizione totale, a tratti difficile da sostenere sia per la complessità delle attività e delle funzioni da presidiare, sia per l’entità del carico di lavoro. Un’esperienza che chiama fortemente in causa la motivazione, il senso di responsabilità, il profondo rispetto verso l’istituzione che si ha l’onore di rappresentare, l’amore verso la professione e il senso di appartenenza alla comunità professionale.
La Presidente ha richiamato il periodo storico attraversato dalla consiliatura nel corso del proprio mandato, durante il quale ci si è confrontati con importanti processi di riforma delle politiche sociali e sanitarie, seguendone l’evoluzione, per poter rappresentare la collettività professionale nelle sedi istituzionali e farsi promotrice di azioni politiche volte alla tutela dei diritti sociali delle persone.
Un‘impronta fortemente orientata “al fare”, a produrre cultura professionale, ad introdurre aspetti innovativi, ad aprirsi verso l’esterno e a tessere relazioni con i vari attori istituzionali del sistema, mediante processi di lavoro partecipati che hanno prodotto risultati tangibili, condotta con il coinvolgimento attivo dei gruppi tematici e territoriali.
Il lavoro alla fine ha dato i suoi frutti ed è esitato in proposte e iniziative concrete di carattere formativo, di aggiornamento a vario livello su temi di attualità, per affrontare le problematiche dei servizi e mettere gli operatori in grado di esercitare il proprio ruolo con competenza.
Per concludere, un mandato 2021–2025, che grazie al contributo di tutti, è riuscito a trasmettere la rappresentazione di un Ordine attivo, vivace, capace di interagire con il mondo esterno, di valorizzare la comunità professionale e di promuovere la visibilità del ruolo dell’assistente sociale nel sistema di welfare. Ed è con questa percezione di avere svolto un buon lavoro, che la serata si è conclusa con una cena conviviale in leggerezza.