Nella giustizia

SERVIZIO SOCIALE NEI MINISTERI: GIUSTIZIA e INTERNI

Nell’ambito della giustizia, l’Assistente Sociale svolge un ruolo cruciale negli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE), negli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) e come Giudice Onorario. Questi servizi sono progettati per supportare adulti e minori coinvolti nel sistema penale, promuovendo il reinserimento sociale, la prevenzione della recidiva, e collaborando con gli istituti penitenziari per garantire il rispetto delle disposizioni dell’ordinamento penitenziario.

L’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna – UEPE

L’UEPE si occupa di adulti condannati che possono scontare la pena con misure alternative al carcere, come l’affidamento in prova ai servizi sociali, la detenzione domiciliare, e la libertà vigilata.

L’Assistente Sociale dell’UEPE:

Valuta la situazione personale e familiare della persona sottoposta a misure alternative, identificando i fattori che possono influire sul suo reinserimento.
Predispone un progetto di reinserimento sociale, avvalendosi della collaborazione con enti e associazioni locali per garantire un supporto adeguato.
Monitora il rispetto delle prescrizioni imposte dal giudice, documentando i progressi e le difficoltà incontrate dalla persona in esecuzione della pena.
Supporta la persona nel recupero delle proprie competenze sociali e lavorative, attraverso percorsi formativi e tirocini lavorativi.
Collabora con il carcere per la valutazione delle modalità detentive in casi particolari, come nel caso di persone che potrebbero lavorare all’esterno o beneficiare di misure alternative in grado di agevolare il loro reinserimento.

L’ufficio di Servizio Sociale per Minorenni – USSM

L’USSM è dedicato ai minori e giovani adulti (fino ai 25 anni) coinvolti in procedimenti penali.

L’Assistente Sociale dell’USSM:
Valuta la situazione familiare, sociale e scolastica del minore, per proporre misure educative e interventi a sostegno del suo percorso di crescita.
Collabora con il Tribunale per i Minorenni nella definizione di provvedimenti alternativi alla detenzione, come l’affido a servizi educativi o altre forme di tutela.
Supporta il minore e la sua famiglia nel percorso di cambiamento, offrendo consulenza, orientamento e accompagnamento psicologico.
Promuove attività educative, culturali e di volontariato per il reinserimento sociale del minore, riducendo il rischio di recidiva.
Collabora con il carcere minorile per l’osservazione dei detenuti e la definizione di progetti individualizzati di recupero e reinserimento sociale, monitorando i progressi del minore.

Giudice Onorario

L’Assistente Sociale di comprovata esperienza può anche ricoprire il ruolo di Giudice Onorario:
▶  nel Tribunale di Sorveglianza, affianca i magistrati per valutare misure alternative alla detenzione e per promuovere percorsi di reinserimento sociale per gli adulti condannati.
▶ nel Tribunale per i Minorenni in ambito penale, l’Assistente Sociale contribuisce all’analisi della situazione dei giovani imputati, valutando il loro contesto familiare e sociale e proponendo soluzioni di recupero alternative alla detenzione.
In ambito civile e amministrativo, l’Assistente Sociale partecipa alle decisioni su affidi, adozioni e tutela dei minori in situazioni di disagio, contribuendo a garantire il benessere e i diritti dei minori coinvolti.

L’Assistente Sociale della giustizia opera in stretta collaborazione con magistrati, avvocati, educatori, psicologi e associazioni, promuovendo percorsi di giustizia riparativa. Questo approccio mira a favorire il recupero della persona che ha commesso il reato, supportando il suo reinserimento nella società, riducendo il rischio di recidiva e migliorando il dialogo tra il reo e la comunità. Il lavoro dell’Assistente Sociale è fondamentale anche per garantire la tutela dei minori e delle famiglie, con un occhio sempre rivolto alla promozione della giustizia sociale e all’assistenza delle persone vulnerabili, in modo che possano rialzarsi e ricostruire il loro percorso di vita.

Prefettura (Ministero degli Interni)

Presso la Prefettura, l’Assistente sociale del Nucleo Operativo Tossicodipendenze (NOT) svolge un colloquio con le persone segnalate per uso personale di sostanze stupefacenti illegali. Nel colloquio vengono date informazioni sul procedimento in corso e sulle conseguenze amministrative, e viene valutata la possibilità di seguire un programma terapeutico educativo/informativo o socio-riabilitativo in collaborazione con i Servizi Territoriali competenti.
Negli ultimi anni, gli Assistenti Sociali della Prefettura sono sempre più coinvolti anche nella gestione del fenomeno migratorio.