Il CROAS Lombardia ha presentato emendamenti al progetto di legge n. 187 “Modifiche al Titolo I e al Titolo VII della Legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33. Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità”. Le audizioni si sono tenute il 15 settembre, presso la III Commissione “Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia” a cui ha partecipato la Presidente Manuela Zaltieri.
La stesura delle proposte presentate è stata curata da un sottogruppo di colleghi (composto da Silvana Nicola e Maddalena Bellagente, Elisabetta Giorgetti, con il contributo dei Consiglieri Paola Ferraguti, Giulia Ghezzi) che, a partire dal mese di giugno u.s., si è dedicato al lavoro preparatorio dei documenti presentati alla Regione. In itinere si sono organizzati momenti di confronto con alcuni soggetti esterni per raccogliere altri punti di vista, osservazioni e suggerimenti.
Tale impegno ha portato alla stesura di un primo documento contenente “Osservazioni e proposte formulate in merito alle determinazioni approvate con le DDGR n. XI/4811 del 31.05.2021 e n. XI/4885 del 14.06.2021 concernenti le linee di sviluppo dell’assetto del sistema sociosanitario lombardo delineato dalla legge regionale 11 agosto 2015, n. 23″ presentato nel corso dell’Audizione del 14 luglio u.s.
Il lavoro è proseguito con l’elaborazione delle proposte emendative al progetto di legge n. 187 “Modifiche al Titolo I e al Titolo VII della Legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33. Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità” e presentate dalla Presidente del CROAS il 15 settembre alle Audizioni tenute presso la III Commissione ” .
Nella prospettiva evolutiva della riforma, le proposte emendative puntano a valorizzare la dimensione sociale della persona e della comunità e a sostenere la funzione sociale in tutti i processi del sistema: dalla programmazione dei servizi/interventi ai percorsi assistenziali di presa in carico.
L’obiettivo è quello di assicurare la presenza degli assistenti sociali del SSL in tutti le articolazioni organizzative previste nel nuovo assetto del sistema sociosanitario, deputate alla programmazione, alla valutazione multidimensionale e alla presa in carico integrata dei soggetti fragili, seppur con funzioni differenziate, a partire dai Distretti, ai PrESST- Case delle Comunità, alle Centrali Operative Territoriali- ai POT (Ospedali di Comunità) – Centrali dimissioni protette – alle UONPIA, ai SerD e ai Consultori familiari, ecc.,in affiancamento a tutte le altre figure professionali sanitarie previste all’interno di ciascuna di esse.
I servizi sociali delle autonomie locali potranno senz’altro essere presenti nelle Case della Comunità qualora si rendessero necessari interventi di competenza dell’ente locale oltre che per favorire lo sviluppo di Punti Unici di Accesso ai servizi e risorse di un dato territorio.
Nella programmazione territoriale prevista all’interno del Distretto, viene inoltre rimarcato il ruolo delle autonomie locali nelle sue componenti politiche ( Assemblea dei Sindaci) e tecniche (uffici di Piano) affinché vi siano meccanismi di raccordo tra le part , per una reale integrazione tra il sistema sanitario/sociosanitario e il sistema sociale.
Inoltre è stata segnalata la necessità di adeguare gli standard delle dotazioni organiche, alla programmazione dei servizi che si devono garantire, quale fattore determinante senza il quale nessuna riforma può essere avviata.
In allegato i documenti presentati alla III Commissione:
Nota presentazione emendamenti
Relazione audizione del 14 luglio 2021
Slide incontro Gruppo tematico “Servizio sociale professionale in sanità” – 13 dicembre 2021