SERVIZIO SOCIALE NEGLI ENTI LOCALI
L’assistente sociale negli enti locali lavora all’interno del Comune, nei Servizi per la tutela dei minori e nei Servizi per il contrasto alla povertà.
Chi è l’assistente sociale del Comune e di cosa si occupa?
L’assistente sociale è un professionista che opera nei servizi sociali del Comune per supportare i cittadini che si trovano in difficoltà. Il suo compito è favorire l’inclusione sociale, migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità locali, promuovere l’accesso ai diritti e ai servizi.
Le principali attività dell’assistente sociale comunale
- Accoglienza e ascolto delle richieste. L’assistente sociale riceve cittadini con diverse problematiche: difficoltà economiche, disabilità, fragilità familiari, disagio sociale. Il primo passo è l’ascolto e la comprensione del bisogno, per individuare le risorse disponibili e le azioni più appropriate. Fornendo informazioni chiare e accurate sulle risorse del territorio, l’assistente sociale aiuta le persone in difficoltà ad orientarsi all’interno del sistema di welfare e ad accedere ai servizi a cui hanno diritto,
- Presa in carico della persona o della famiglia. Quando una persona ha bisogno di un supporto continuativo, l’assistente sociale prende in carico la situazione. Questo significa definire un progetto personalizzato di aiuto, che può includere sostegni economici, servizi educativi, assistenza domiciliare o altre misure di supporto. La presa in carico è un processo dinamico, che prevede un monitoraggio costante e un adattamento delle misure in base all’evoluzione della situazione.
- Advocacy e tutela dei diritti. Un aspetto fondamentale del lavoro dell’assistente sociale è quello di difendere i diritti dei cittadini e favorire l’accesso ai servizi pubblici e alle opportunità sociali.
- Lavoro di rete e collaborazione con altri enti. Nessun assistente sociale lavora da solo. Per offrire risposte efficaci, è essenziale collaborare con scuole, ospedali, forze dell’ordine, tribunali, associazioni del territorio. Questo lavoro di rete permette di garantire interventi più efficaci e coordinati, rispondendo in modo più completo alle esigenze delle persone. Inoltre, l’assistente sociale lavora insieme ai gruppi, alle associazioni e alle altre istituzioni del territorio per costruire opportunità per i cittadini e favorire lo sviluppo di comunità locali più accoglienti e inclusive.
- Progettazione di servizi e di politiche di welfare locale. Nei ruoli di apicali, sia all’interno del Comune che delle Aziende speciali consortili o degli Uffici di Piano, l’assistente sociale concorre alla pianificazione e all’implementazione di interventi che rispondano ai bisogni della comunità. Analizza i bisogni sociali del territorio, individua risorse e collabora con enti pubblici, privati e il Terzo Settore per sviluppare servizi innovativi e sostenibili. Partecipa alla stesura di progetti per accedere a finanziamenti locali, nazionali ed europei, promuovendo azioni di inclusione sociale, sostegno alle famiglie, tutela dei minori e contrasto alla povertà. Inoltre, assume un ruolo di coordinamento e monitoraggio per garantire l’efficacia e la qualità degli interventi.
Oltre al lavoro con le persone, l’Assistente sociale può assumere ruoli di coordinamento dei servizi e accedere ai livelli dirigenziali sia all’interno degli Enti Locali che negli Uffici di Piano e nelle Aziende speciali consortili
Perché è una professione importante?
L’assistente sociale ha un ruolo centrale nel garantire equità, giustizia sociale e inclusione. Grazie al suo lavoro, molte persone riescono a superare momenti di difficoltà e a riprendere in mano la propria vita con maggiore sicurezza e autonomia.
Il ruolo dell’assistente sociale nei servizi di tutela minori
L’Assistente Sociale opera anche nei servizi di tutela minori, con particolare attenzione alle attività svolte per conto dell’Autorità Giudiziaria. Si tratta di un ambito delicato e di grande responsabilità, che ha come obiettivo la protezione e il benessere dei minori che si trovano in situazioni di rischio o coinvolti in procedimenti giudiziari.
L’assistente sociale lavora per garantire la sicurezza, la crescita sana e il rispetto dei diritti di bambini e adolescenti che si trovano in contesti familiari problematici o sono entrati in contatto con la giustizia minorile. Collabora strettamente con il Tribunale per i Minorenni e altre istituzioni, fornendo valutazioni e attuando interventi specifici.
Principali attività svolte per conto dell’Autorità Giudiziaria
- Indagini psicosociali. Il Tribunale per i Minorenni può richiedere all’assistente sociale un’indagine psicosociale per valutare la situazione di un minore e della sua famiglia. Questa indagine prevede: colloqui con il minore, i genitori e altre figure di riferimento, visite domiciliari per osservare l’ambiente in cui il minore vive, raccolta di informazioni da scuola, servizi sanitari e altri enti. L’obiettivo è fornire al giudice un quadro chiaro della situazione familiare, per stabilire le misure di tutela più adeguate.
- Esecuzione dei decreti del Tribunale. Una volta che il Tribunale per i Minorenni emette un decreto (provvedimenti di affido, decadenza della responsabilità genitoriale, collocamento in comunità, ecc.), l’assistente sociale ha il compito di dare attuazione alle decisioni del giudice. Questo significa progettare il miglior intervento possibile per sostenere i bambini e i ragazzi nel loro percorso di crescita, supportare la famiglia nel seguire le indicazioni del giudice per il recupero delle capacità genitoriali, monitorare nel tempo l’andamento della situazione, attraverso incontri periodici e relazioni di aggiornamento per il Tribunale.
- Presa in carico delle situazioni di penale minorile. Quando un minore commette un reato, entra nel sistema della giustizia penale minorile, che ha un approccio educativo e rieducativo, piuttosto che punitivo. L’assistente sociale interviene per:
- Valutare la situazione del minore, fornendo al Tribunale un quadro delle sue condizioni di vita, delle sue difficoltà e delle risorse disponibili per il recupero.
- Seguire l’esecuzione di misure alternative alla detenzione, come la messa alla prova, un percorso in cui il minore si impegna in attività educative, formative o di volontariato per dimostrare la sua volontà di cambiamento.
- Monitorare l’andamento del percorso rieducativo, collaborando con il Servizio Sociale per i Minorenni del Ministero della Giustizia e con altre istituzioni coinvolte.
L’assistente sociale che opera nei servizi di tutela minori non lavora mai da solo. Collabora con giudici, avvocati, forze dell’ordine, psicologi, educatori e scuole, costruendo una rete di protezione attorno al minore. Questo lavoro di squadra è essenziale per garantire interventi efficaci e personalizzati.
Perché questo lavoro è così importante?
Perché aiuta a garantire che ogni minore, anche in situazioni difficili o in conflitto con la legge, abbia una possibilità di crescita serena e un futuro migliore. L’assistente sociale nei servizi di tutela minori svolge un ruolo di grande responsabilità, assicurando che nessun bambino o ragazzo venga lasciato solo davanti alle difficoltà della vita.
Chi è e cosa fa l’assistente sociale nell’équipe povertà?
L’assistente sociale che lavora in questo ambito si occupa di supportare cittadini e famiglie che vivono in condizioni di disagio economico e sociale. Il suo obiettivo principale non è solo quello di erogare un aiuto economico, ma anche di favorire l’inclusione sociale e lavorativa, accompagnando le persone in percorsi di autonomia. In particolare, si occupa dell’attuazione dell’Assegno di Inclusione, una misura di sostegno economico e sociale per le persone in difficoltà.
Principali attività dell’assistente sociale nell’attuazione dell’Assegno di Inclusione
- Accoglienza dei beneficiari dell’AdI. L’assistente sociale svolge innanzitutto dei colloqui per comprendere meglio la situazione economica, sociale e lavorativa del nucleo familiare, individuando problemi e risorse.
- Presa in carico e Progetto di Inclusione Sociale e Lavorativa. Le persone che ricevono l’Assegno di Inclusione devono aderire a un Progetto di Inclusione, che prevede azioni per migliorare la loro condizione (formazione, inserimento lavorativo, supporto sociale). L’assistente sociale costruisce un percorso personalizzato in base ai bisogni della persona o della famiglia, attivando le risorse disponibili sul territorio.
- Orientamento ai servizi e attivazione di percorsi di supporto. Oltre al sostegno economico, molte persone hanno bisogno di altri tipi di aiuto, come: supporto per la ricerca di lavoro, orientamento ai servizi sanitari e assistenziali, aiuto per affrontare problemi abitativi o di accesso all’istruzione per i figli.
- Monitoraggio e verifica del percorso di inclusione. Una volta avviato il progetto, l’assistente sociale segue la persona nel suo percorso, verificando che partecipi alle attività previste (formazione, tirocini, colloqui di orientamento). In caso di difficoltà, interviene per rimodulare il progetto e offrire un sostegno più mirato.
- Lavoro di rete con altri servizi e enti. Per rendere efficace l’Assegno di Inclusione, l’assistente sociale collabora con Centri per l’Impiego, servizi sanitari, scuole, associazioni e aziende, creando opportunità concrete per le persone in difficoltà. Il suo ruolo è quello di facilitare l’accesso alle risorse del territorio e promuovere una vera inclusione sociale.
Perché questo lavoro è importante?
Perché non si tratta solo di erogare un aiuto economico, ma di accompagnare le persone verso una maggiore autonomia e un miglioramento della loro qualità di vita. L’assistente sociale nell’équipe povertà è una figura chiave per garantire che chi è in difficoltà possa avere un’opportunità di riscatto e di crescita.